Che cos’è l’autostima, significato e psicologia
Valore, capacità e potenzialità: l’autostima è quel metro di giudizio che fa sentire ogni individuo adatto alla vita che conduce. Sembra scontato, ma non è così semplice apprendere a pieno il significato profondo di che cos’è l’autostima. Avere considerazione di sé stessi e delle proprie capacità in una vita frenetica e ostinata al successo, infatti, talvolta può essere complicato. L’ostentazione di modelli e il confronto continuo con essi può portare infatti la persona a sentirsi in difetto, ad aver sbagliato tutto nella vita e a chiudersi in un senso di frustrazione costante. Tutti abbiamo bisogno di un livello di autostima sufficiente per affrontare la quotidianità. Pertanto, cos’è l’autostima? Scopriamo insieme il significato di autostima, che cos’è in psicologia e perché è importante.
Meriti di Essere Felice Real 7 – 8 ottobre 2023
Cos’è l’autostima?
Per spiegare cos’è l’autostima dobbiamo ricorrere a più definizioni. In generale, definiamo l’autostima come quella valutazione che una persona ha sulle proprie capacità e che varia tra due estremi, positivo e negativo. Quel senso di auto apprezzamento e di fiducia verso sé stessi, verso i propri valori e potenzialità che viene percepito come positivo ci rivela cos’è l’autostima: la considerazione che una persona ha di sé.
Capiamo che l’autostima non è una singola particella del nostro essere, ma un sistema di valori, il cui risultato dipende dall’interazione di diversi elementi in costante relazione tra loro. Possiamo dire infatti che l’autostima si costituisce di fattori interni quanto di fattori esterni.
Per indagare i fattori interni pensiamo al giudizio che una persona ha di sé stessa. Chi sono io? Quanto valgo? Tutti gli aggettivi che una persona utilizza per descrivere sé stessa incide sul grado di autostima personale che ha e della valutazione che da a sé stessa o ai propri pensieri, emozioni o comportamenti. Diversamente, i fattori esterni che contribuiscono a costruire l’autostima di una persona sono i giudizi degli altri o eventi che in qualche modo intaccano il giudizio che un individuo ha di sé stesso.
L’insieme di questi fattori, uniti anche all’esperienza di vita passato dell’individuo e alle condizioni in cui vive attualmente, raccontano cos’è l’autostima e come si compone.
Tipi di autostima
Come accennato poc’anzi, l’autostima è un sistema di relazioni tra l’individuo e l’ambiente. Se volessimo ampliare il rapporto tra interno ed esterno, potremmo dire che l’autostima si costituisce a partire da alcuni ambiti principali in cui la persona è coinvolta. Pertanto troviamo:
- L’autostima familiare, prettamente legata alla storia familiare dell’individuo e del rapporto con i caregiver. Questa autostima riguarda il sentirsi accolti, protetti e amati dai propri familiari.
- L’autostima sociale: ossia l’autostima che dipende dalla relazione dell’individuo con gli altri, dove si hanno amici e ci si sente apprezzati.
- L’autostima fisica, prettamente legata alla percezione che l’individuo ha del proprio corpo e della valutazione che ne dà in senso estetico ma anche in senso sportivo.
- L’autostima scolastica o professionale, che riguarda invece il senso di adeguatezza e capacità nel raggiungere obiettivi a scuola o a lavoro.
Autostima: significato in psicologia
La psicologia ci aiuta a comprendere meglio il significato clinico di autostima. In psicologia, autostima indica “il grado in cui le qualità e le caratteristiche contenute nel proprio concetto di sé sono percepite come positive” (American Psychological Association).
La psicologia moderna non sospetta più che l’autostima si formi in adolescenza. Ad oggi, si prende come riferimento il fatto che già a 5 anni l’autostima inizia a svilupparsi nel bambino. Uno studio del 2016 da un team di Washington sembra dimostrare infatti che alcuni bambini a cavallo tra l’asilo e la scuola elementare abbiano alta considerazione di sé stessi mentre altri mostrano una bassa stima delle proprie capacità.
Tantissimi psicologi hanno provato a delineare cos’è l’autostima a partire da componenti e fondamenta. Un esempio è Nathaniel Branden, psicoterapeuta che ne ha elencato le basi nel suo libro “I sei pilastri dell’autostima” (2007); ovvero:
- Vivere consapevolmente
- Accettarsi
- Essere responsabili e sicuri di sé
- Essere assertivi
- Possedere integrità personale
- Essere propositivi e porsi degli scopi
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Che cos’è l’autostima in 3 esempi
Per comprendere meglio l’autostima, significato a parte, possiamo ricorrere ad alcuni esempi che descrivono il meccanismo di autovalutazione, in positivo e in negativo.
Ad esempio, si parla di autostima (bassa) ogni qualvolta una persona, prima di essere messa alla prova, prova ansia, panico ed eccessiva preoccupazione nella convinzione che qualcosa andrà comunque storto; sempre di autostima (alta, però) si parla quando nella medesima situazione la persona in questione è sicura di superare la prova, non preoccupandosi affatto della cosa in sé. Chiaramente, per questo ed altri esempi, per una equilibrata autostima l’asticella oscilla nel mezzo. In fondo, provare della sana ansia è normale prima di una prova. Tuttavia, l’ideale sarebbe vedere le sfide come stimolanti e non minacce per la propria sicurezza.
Un altro esempio che descrive bene cos’è l’autostima e il suo significato è l’apatia. Convenendo che si tratta di uno stato complesso e che potrebbe coinvolgere diverse sfere psicofisiche che vanno al di là del discorso dell’autostima, talvolta è proprio la mancanza della stessa a determinare una mancanza di interesse generale e scarsa reazione fisica ed emotiva di fronte agli eventi della vita. Quando l’autostima scarseggia, può verificarsi che la persona si senta poco stimolata ad agire, entrando in una sorta di “effetto Pigmalione”: più si è passivi, meno si ha lo stimolo e meno vengono i risultati; ed ecco che l’autostima diminuisce.
In questa ‘profezia che si auto-avvera’ finiscono anche le persone che descrivono bene il terzo e l’ultimo esempio che ci aiuta a chiarire che cos’è l’autostima: le persone con eccessivo pessimismo e severità verso sé stesse che, in egual modo, finiscono in un vortice per cui niente di quel che è stato fatto è buono o soddisfacente, nonostante lo spreco di energie.
Quali sono i fattori che influenzano l’autostima
Grazie alla psicologia, sappiamo oggi che l’autostima è influenzata da molti fattori sia interni che esterni. L’ambiente attorno all’individuo, infatti, è co-responsabile della valutazione che una persona dà a sé stessa. In particolare, diamo per assodato che ad influire sul grado di autostima di un individuo sono:
- Episodi di trascuratezza, abbandono o maltrattamento a partire dall’infanzia
- Esposizione a costanti critiche da parte delle figure di riferimento
- Episodi di bullismo, emarginazione e dinamiche di gruppo malsane a scuola o a casa
- Episodi di mobbing sul lavoro
- Eventi traumatici
- Appartenenza a minoranze etniche o sociali
- Esposizione a stress prolungato
Chiaramente, questi fattori ambientali da soli non vanno a costituire l’autostima di un individuo, ma è la relazione con i fattori interni alla persona che in qualche modo restituiscono un giudizio su di sé complessivo. Se la persona, il bambino, l’adolescente o l’adulto che sia è particolarmente sensibile, è più facile che i fattori esterni intacchino l’autostima e il significato che essa ha per quella persona.
Perché è importante l’autostima
Considerando gli esempi sopra riportati è facile capire perché è importante avere un livello sufficiente di autostima. Significato e definizioni psicologiche aiutano a chiarire come uno stile di vita sano e sufficientemente soddisfacente sia facilmente raggiungibile con un’autovalutazione positiva di sé. Tuttavia, sebbene possa apparire semplice a parole, è molto complesso dare vita al meraviglioso circolo virtuoso che si innesca quando una ridimensiona il giudizio severo e scarso che ha di sé.
Avere autostima è importante perché innesca appunto un meccanismo stimolo e risposta: non deve essere né bassa, né alta ma sufficiente affinché la persona abiti il proprio ambiente in modo sereno e assertivo, adempia ai propri doveri ma si lasci anche andare alla vita emotiva e sociale. Il tutto senza un’eccessiva critica verso sé stesso – rischiando di vivere male o perdere l’interesse verso il mondo esterno – o ancora con un’eccessiva preoccupazione legata all’insicurezza di non essere abbastanza.
Meriti di Essere Felice Real 7 – 8 ottobre 2023
Abbiamo visto come il significato di autostima racchiuda snodi fondamentali nella vita di ogni individuo. Valori, giudizi e consapevolezze sono all’ordine del giorno e ci accompagnano quotidianamente nel nostro percorso. Andando oltre al significato di autostima, però, si può concludere che la valutazione di sé stessi è importante per condurre una vita serena e senza troppa preoccupazione degli eventi che ci circondano. Un sufficiente livello di autostima, psicologia docet, ci aiuta ad affrontare con la giusta dose di ansia ma anche stimolo le sfide di ogni giorno, senza sottrarsi agli eventi della vita. Dunque, cos’è l’autostima? Comprendere i propri limiti e potenzialità, accettarsi e porsi sempre nuovi obiettivi; e soprattutto credere di avere tutte le carte in regola per raggiungerli.